
EV ICON ITALY 2 – VILLA ALBA
Ci eravamo lasciati pochi passi più in là, sempre a Giardini Naxos, ancora immersi nella Sicilia che sa stregare con la sua luce. Dopo Villa Triscele, leggi qui del nostro viaggio, il nostro percorso ci ha portato a Villa Alba: un nome che già racchiude la promessa di un inizio, di un nuovo giorno, di una nuova pace, un’emozione da vivere e custodire.
Giardini Naxos non è solo mare e spiagge, ma un ritmo che ti cattura senza fretta. Camminando tra i vicoli si percepisce ancora il battito antico della prima colonia greca di Sicilia, che non sopravvive solo nei siti archeologici ma nel modo stesso in cui la città respira: tra il mercato del pesce all’alba, le barche dei pescatori che rientrano lente, e il profumo agrumato che si diffonde nelle ore più calde del giorno. Il blu sconfinato, la roccia scura, la luce che cambia e trasforma continuamente lo stesso panorama: è un luogo che ti ricorda che la bellezza non ha bisogno di clamore e ostentazione, ma di silenzio e attenzione.
Giorno 1 – L’arrivo a Villa Alba
Sono arrivata nel tardo pomeriggio, quando il sole stava scivolando verso l’orizzonte. Villa Alba si è aperta davanti a me come un teatro di vetro e pietra: ampie vetrate che lasciano entrare il mare, terrazze che si allungano verso l’infinito.
Il blu intenso dello Ionio mi è sembrato quasi un tutt’uno con la piscina. Il silenzio era interrotto solo dal canto delle cicale e dal frangersi regolare delle onde sulla spiaggia vicina. Ho disfatto le valige lentamente, senza fretta, come se stessi già imparando a vivere a un ritmo diverso.
Gli interni mi hanno subito avvolta con la loro atmosfera: un salone ampio, accogliente, con camino e dettagli di pregio che profumano di cura e ricercatezza. Dalla cucina, attrezzata con ogni comfort, si intravedeva già la veranda esterna, punto d’incontro perfetto tra l’intimità domestica e la potenza del paesaggio circostante.
È calata la sera, accompagnata da un cielo brillante di stelle che a Giardini Naxos sembrano sempre più vicine. Ho cenato all’aperto, nel porticato affacciato sull’Etna e sul mare, con i profumi del legno del forno e del sale nell’aria a fare da condimento. Era la Sicilia che conosco e che sorprende ogni volta: intensa, autentica, vibrante.
Giorno 2 – L’addio a Villa Alba e alla Sicilia
Il risveglio a Villa Alba ha il colore tenue dell’alba che si riflette sul mare: un rosa delicato che diventa arancio, poi oro, fino a esplodere nel blu di un nuovo giorno. Ho sorseggiato il caffè in terrazza, con il vento leggero che muoveva le tende e portava con sé l’odore salmastro dell’acqua.
La mattina l’ho trascorsa tra la piscina panoramica, incorniciata da palme e prato all’inglese, e la spiaggia a pochi passi. Qui il tempo sembra sospeso: il mare Ionio che si apre davanti, l’Etna che domina dietro di me e, poco più in là, il profilo elegante di Taormina che appare come un dipinto sospeso tra cielo e roccia. Ogni angolo di Villa Alba amplifica questa bellezza, rendendola più vicina, più intensa, quasi tangibile.
Nel pomeriggio mi sono lasciata coccolare da una delle sue stanze più speciali: la suite con jacuzzi in camera. L’acqua calda, la vista che abbraccia mare e cielo, la luce che filtrava morbida: è stata una pausa che ha cancellato ogni pensiero, regalandomi l’illusione che il tempo potesse davvero fermarsi.
Quando è arrivato un altro tramonto, diverso ma uguale nella sua magia, ho capito che questo luogo ha un dono raro: quello di trasformare i gesti più semplici in ricordi destinati a durare. Lasciare Villa Alba non è stato semplice. È stata l’ultima tappa siciliana di questo viaggio nell’“isola del sole”, ma è proprio da qui, tra luce e mare, che inizia il cammino verso nord, verso nuove tappe, nuovi paesaggi, nuovi racconti.